Non si tratta di mimetizzare nel verde un milione di metri quadri (impresa peraltro impossibile): è l’area interessata all’investimento ad essere sbagliata.
E’ sbagliata per le dimensioni: ha un’ampiezza superiore a tutto l’abitato di Pernate che deve subirla. Non saranno due file di alberi a contenere l’impatto in termini di rumore e di illuminazione, per fare due esempi, di un complesso così vasto e invasivo.
E’ sbagliata perché satura una porzione di territorio e di spazio verde importante non solo per Pernate ma per l’equilibrio dell’intera città di Novara. Lo stesso CIM aveva escluso quell’area come spazio verso cui espandersi e ha individuato una direzione diversa, più “neutra” rispetto ai centri abitati.
C’è poi una rilevante questione di metodo che non è stata rispettata: la Giunta di Novara ha reso noto attraverso organi di informazione un progetto che, tra l’altro, sembra ormai nella fase conclusiva quando ancora, dopo averlo tenuto a lungo sotto traccia, non lo ha trasmesso e non lo ha sottoposto a valutazione nelle sedi competenti. Non si tratta di convincere il centinaio di proprietari dei terreni per i quali la cosa potrebbe anche essere vista in modo allettante (e comunque non ci interessa). Bisogna confrontarsi quanto meno con i 3500 abitanti di Pernate senza ignorare peraltro il parere dell’intera città.
Ci sono diversi “aspetti collaterali” da approfondire. Dal punto di vista idrogeologico alcuni esperti ritengono (a nostro parere correttamente) che quell’area, quando piove molto, svolge una importante funzione di assorbimento idrico. Vogliamo valutare le possibili conseguenze di “allagamento” di Pernate?
Molto verosimilmente, il valore commerciale delle case di Pernate verrà ridimensionato dalla presenza di questo sito che, come è stato sottolineato dalla stessa Amministrazione, non sarà solo stoccaggio e movimentazione di merci perché “questi ‘scatoloni’ (i capannoni, ndr) ospiteranno aziende, è una logistica intelligente” ovvero verranno insediate attività produttive come è bene che sia. Peccato che avere tutto questo davanti al balcone del salotto renda la mia abitazione meno interessante e appetibile sul mercato nel caso dovessi venderla. Il possibile vantaggio economico immediato (per alcuni) si tramuterà in uno svantaggio economico per tutti.
Tutto questo è ovviabile perché esistono siti alternativi meno “impattanti” dove effettuare lo stesso tipo di investimento. Lo sanno tutti che la logistica è una importante risorsa per l’economia della nostra città e siamo assolutamente d’accordo su questo. Non capiamo però perché ai tempi della Giunta Ballarè fu obiettato dallo stesso Canelli che 600 mila metri quadri erano troppi nell’area di Agognate (che è sicuramente più lontana dai centri abitati) mentre un milione a ridosso di Pernate vanno bene. Sarà il caso di confrontarsi?
Per queste ragioni il gruppo consiliare del Partito Democratico chiede alla Giunta Canelli una convocazione urgente della Commissione Urbanistica per un confronto nel merito di questo progetto e per prevedere momenti di coinvolgimento e di consultazione della cittadinanza.